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Natale 96 e Capodanno in Queyras

Dopo aver a lungo spergiurato che le vacanze di Natale le avrei

trascorse in qualche localita` sul mare, anche quest'anno (visto

le abbondanti nevicate di inizio stagione ) le abbiamo trascorse

sulla neve. Parlo al plurale, perche` siamo un gruppo di

camperisti che appartengono al club dei "MAI A CASA". Da alcuni

mesi la scelta del luogo era stata fissata (visto alcuni

sopraluoghi effettuati dal sottoscritto durante le festivita`

pasquali) nel parco del Queyras (localita` Francese ai piedi del

Mon Viso). Date le diverse disponibilita` degli equipaggi (cinque

camper e cinque coppie) si e` optato per fare tappa a Nevache in

Val Claree e attendere li` l'arrivo di tutti gli equipaggi. Il

sottoscritto ha raggiunto Nevache la notte di Natale, dove c'era

gia` un equipaggio ad attenderlo; gli altri ci hanno poi

raggiunti la notte seguente. A Nevache la Santa messa di

mezzanotte e` stata anticipata alle 20.30, moltissima gente ha

partecipato alla cerimonia che si e` svolta in una chiesetta

calda e accogliente. Verso le 21 si e` rappresentata la nascita`

di Gesu` con l'ausilio di un bambino nelle sembianze del bambin

Gesu`. A conclusione della messa solenne alcuni ragazzini hanno

girato tra i fedeli per scambiare un segno di pace; praticamente

si conoscevano tutti tra di loro, gli unici turisti eravamo noi.

I giorni seguenti li abbiamo trascorsi sulla neve, che non

mancava di certo anche se le temperature erano molto rigide.

Naturalmente stiamo parlando dello sci di fondo, praticato

assiduamente da tutti i componenti del gruppo. Le piste erano

molto belle, ma poco curate (forse perche` i Francesi

preferiscono festeggiare il Natale in casa). In particolare

l'escursione al rifugio Drayeres e` stata una delle piu` belle

gite sia per gli scenari delle montagne che lo circondano sia per

l'esposizione molto soleggiata. Naturalmente i problemi non sono

mancati perche` dopo tre notti di sosta a Nevache le partenze dei

nostri mezzi sono diventate una misera speranza (occorre

precisare che a Nevache in questo periodo dell' anno il sole dura

solo 40 min. al giorno e le temperature erano di gran lunga sotto

lo zero). Solo due mezzi su cinque sono partiti autonomamente di

cui uno con molta fatica e stento. Cavi di collegamento per le

batterie e cavi di traino hanno risolto la partenza degli altri

tre mezzi in panne. Finalmente ci dirigiamo verso la nostra

ambita meta, il parco del Queyras; naturalmente prima riempiamo

tutte le bombole e i bomboloni di gas presso il distributore di

Briancon (le bombole del gas francesi non hanno lo stesso attacco

di quelle italiane e percio` in caso di necessita` occorre

acquistare anche il regolatore di pressione). Arriviamo nel

Queyras che e` gia` buio, la strada per Ceillac e` molto ripida e

piena di tornanti, ma perfettamente sgombra da neve, percio` non

ci sono problemi e visto il mio precedente sopraluogo, ci

dirigiamo a colpo sicuro nel parcheggio dietro al paese vecchio,

dove c'era gia` parcheggiato un camper italiano. Ceillac e` una

delle piu` belle perle del Queyras; si apre in una conca molto

soleggiata dove il fondista non ha che l'imbarazzo della scelta.

La pista piu` bella e` quella in alto che collega le due vallate

laterali. Anche il paese vecchio e` molto accogliente,

caratteristico il campanile della chiesa e piacevole la

passeggiata tra le sue viuzze dopo la sciata giornaliera, anche

se il freddo continuava persistente e sempre piu` pungente.

Presso l'azienda del turismo abbiamo acquistato il biglietto

settimanale per le piste di fondo (140-Fr. a persona ed e`

valevole per tutte le piste della regione). Le fontane di acqua

con la loro tipica forma a tinozza non sono certo mancate. Se

l'acqua non era un problema, l'autonomia delle nostre batterie

dei servizi cominciava a vacillare; inoltre alcuni scarichi delle

acque grigie e nere si erano gelate e fra gli equipaggi regnava

un po` di nervosismo. Tra i diversi disaccordi riusciamo comunque

a far durare la nostra permanenza a Ceillac almeno tre giorni.

Poi ci trasferiamo ad Abries dove entriamo tutti in cappeggio. La

sistemazione di tutti gli equipaggi richiede un po` di tempo,

soprattutto per l'allacciamento elettrico in quanto le prese del

campeggio non erano del tipo europeo, ma infine grazie anche alla

collaborazione del gestore tutti i mezzi sono allacciati a 220V.

Qui possiamo ricaricare le batterie dei servizi e usufruire di

una tonificante doccia calda. Tra una sciata e l'altra troviamo

anche il tempo per scongelare gli scarichi con l'ausilio di acqua

calda prelevata dai servizi del campeggio. Per la sera

dell'ultimo dell'anno riusciamo a scovare un ristorantino nelle

vicinanze del campeggio, che per la ragionevole cifra di 125-Fr.

ci offre uno sfizioso menu` (vino a parte).  Il cibo

era di ottima qualita` ed anche abbondante. L'arrivo dell'anno

nuovo e` stato accompagnato da una bufera di neve, che ha

trasformato in un'ardua impresa il ritorno ai nostri mezzi.

L'anno nuovo lo abbiamo trascorso sulle piste da sci, che pero`

causa l'abbondante nevicata e il conseguente pericolo di slavine

non tutte le piste erano agibili. Nel pomeriggio abbiamo lasciato

il campeggio per trasferirci ad Aiguilles dove ci siamo sistemati

nel parcheggio degli impianti di risalita, a pochi passi dal

paese. Il giorno seguente si verificano problemi di batteria per

un camper, il quale e` costretto a ricorrere all'intervento di

un' autofficina dove gli verra` sostituita la batteria dei

servizi. Nel frattempo alcuni di noi tentano di raggiungere con

gli sci da fondo S.Veran per la pista dove si svolge la famosa

gara di fondo " La traversata del Queyras". Il tempo non promette

niente di buono e solo in due riusciamo a raggiungere S.Veran, ma

al ritorno siamo colti da una bufera di neve con visibilita`

molto ridotta dovuta anche alla presenza di nebbia a banchi che

ha reso la discesa piu` ardua della salita. La stessa gita verra`

ripetuta il giorno dopo, (il percorso e` molto lungo circa 17 Km.

di solo andata con dislivello di 600 m.) ma anche questa volta

solo in due raggiungiamo la meta. Questa volta il tempo e` piu`

clemente e c'e` la possibilita` di passeggiare tra le case di

S.Veran (caratteristiche le sue fontane e le innumerevoli

meridiane dipinte sulle facciate delle case sempre bene esposte

al sole, che purtroppo quel giorno era celato dalle nuvole). In

serata riprende a nevischiare, ma ormai eravamo rientrati tutti.

Ci spostiamo nella vallata di Arvieux dove sostiamo a Brunissard

in un parcheggio nei pressi del centro abitato (piccolo, ma con

fontana dell'acqua e servizi igienici). Da qui partono diverse

piste compresa quella che porta al colle dell' Izoard, ma

purtroppo visto la nevicata notturna non tutte sono battute e

percio` ci limitiamo a percorrere quella del campeggio che e`

l'unica agibile. In serata raggiungiamo Briancon dove alcuni

equipaggi ne approfittano per riempire il bombolone del gas che

ormai iniziava a scarseggiare. Dopo una breve passeggiata nel

nucleo medioevale di Briancon ci trasferiamo in Val Claree dove

sostiamo nel primo spiazzo libero dopo La Vachette, da dove

partono le piste da fondo. Siamo ormai giunti al nostro ultimo

giorno di vacanza; il tempo rimane sempre molto nuvoloso tale da

non far rimpiangere eccessivamente il nostro ormai prossimo

rientro a casa. Riusciamo ugualmente a trascorrere la mattinata

sugli sci, ma anche questa volta il pericolo di slavine e la neve

fresca caduta nella notte riduce parecchio le piste agibili. Nel

primo pomeriggio affrontiamo cosi` il passo del Monginevro, (le

strade sono sgombre da neve e non esistono problemi di catene)

che dopo alcuni tornanti ci conduce in Italia, dove ci attende il

ritorno allo stress quotidiano, il quale ci permettera` di

apprezzare con maggior vigore le magnifiche avventure trascorse

sotto zero.

 


 

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